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venerdì 26 marzo 2010

Groovy Lavori in Corso


Con l'arrivo della bella stagione
e confidando anche nell'aiuto dell'ora legale
abbiamo iniziato i lavori di scartavetratura e pittura
che renderanno la libreria tra le due finestre
bianca come la gemella in ingresso!
Ci manca solo di scegliere come camuffare gli orrendi vetri fumé:
il cielo adesivo non si addice al salotto!



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giovedì 25 marzo 2010


La Gróóvyna & la Luna



La Gróóvyna possiede una serie di giochi che necessitano di pile.
Quando smettono di funzionare ce li porta sperando in un miracolo
e la risposta è sempre la stessa:
"Si sono scaricate le pile, domani le compriamo!"
Ma domani non arriva mai!

Oggi, guardando la luna dal balcone
la Gróóvyna esclama:

"Mascalzona, luna! le hai prese tutte tu le pile!"



Per lei la luna brilla ogni sera grazie alle pile rubate ai suoi giochi!



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martedì 23 marzo 2010


Groovy Improbabile Chef




Stasera per cena
olre ad un orrendo petto di tacchino al limone
ho preparato un'insolita insalata di
finocchio, carota, pomodoro, mais, germogli di soia, olive nere e 3 alici.
La Gróóvyna, entusiasta, mi ha chiesto nuovamente:
"Come hai fatta così buona???"

Poi, assaggiando un pezzetto di alice
-Ahhh, hai messo anche carne!"
-No, tesoro, non è carne! è un pesciolino che si chiama alice!
-Come me!!!

Ed infine, assaporando un chicco di mais
-E questo sciais, come hai fatto così buono?
-Non ho fatto niente: questo si compra così gia fatto!
-Cosi giallo???
 



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sabato 13 marzo 2010

venerdì 12 marzo 2010

G.R.A.
Groovy Racconta Aneddoti o Grande Raccordo Anulare


La Groovy, la Gróóvyna e Nóónno sono in ascensore
di ritorno da una giornata in giro attorno al grande raccordo anulare;
 - prima tappa Castorama: non abbiamo trovato nulla, in compenso la Gróóvyna ha vomitato obbligandoci ad un cambio d'abito non preventivato!
 - seconda tappa Ikea: il tavolo e le sedie che volevamo saranno in vendita da domani
e i bicchieri per C. non erano dispnibili. Siamo quindi arrivati alle casse con una minuscola piantina finta e ben due scatole di cerottini variopinti. Ammetto d'aver provato un certo imbarazzo.
 - Il culmine della stravaganza l'abbiamo raggiunto da Leroy Merlin, nostra terza ed ultima tappa.
Cercavamo una tavoletta verde  per wc e per essere certi che la tonalità fosse quella giusta ci siamo portati da casa il telefono fisso dell'ingresso che casualmente (???) è verde come la tavoletta che volevo!
è stato divertente incrociare gli sguardi di chi incredulo ci fissava mentre confrontavamo telefono e tavoletta
per vedere se fossero intonati.

Insomma, di ritorno da una giornata in giro attorno al grande raccordo anulare,
la Groovy, la Gróóvyna e Nóónno si ritrovano in ascensore
pieni di buste contenenti tavolette per il wc, piantine finte, cerotti, vestiti vomitati.
La Gróóvyna abbraccia la mia gamba con la mano destra
e la gamba di Nóónno con la mano sinistra
poi esclama: "Ragazzi, vi adoro!"



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giovedì 11 marzo 2010


Primo aneddoto di una treenne



Io e la Gróóvyna stiamo passeggiando sotto casa
dribblando lo sciame di impiegati in pausa pranzo
che affollano il marciapiede davanti a Tomeucci.
Mentre tentiamo di non essere travolte
dall'esercito di giacchincravattati,
ci si palesa davanti una giovane donna.
Non so perchè, ma mi colpisce.
Non è magrissima, non è altissima,
eppure nel complesso risulta molto piacevole
nelle sue calze viola, stivali neri e gonna jeans.
Ci incrociamo.
Ormai è alle nostre spalle.
Vorrei girarmi per vedere se anche vista da dietro stia bene,
ma desisto per paura d'esser presa per una maniaca
con tanto di bimba a seguito.
Sono lì che soffro per il veto autoimposto
quando mi accorgo che la Gróóvyna smette di procedere e si volta indietro.

- Perché ti sei girata? Cosa hai guardato?
- Quella signora!
- E perché?
- E' così elegante!

 



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sabato 6 marzo 2010

Tre Anni Fa

La sera prima avevo paura di non riuscire ad addormentarmi
invece feci tutta una tirata
anzi, quasi mi indispettii quando l'infermiera di turno mi svegliò
per misurarmi temperatura e pressione
Ricordo che mamma arrivò prestissimo
e dopo poco anche Nóónno, teso e sudaticcio
Ricordo che mamma ci lasciò soli.
Ricordo gli ultimi prelievi
Ricordo lo scempio sulle mie braccia
la vena rotta e la fiala vuota
Ricordo che un'altra infermiera provò con l'altro braccio
Ricordo la preparazione pre intervento
Ricordo l'ansia perchè non sapevo quando mi avrebbero operato
Ricordo che vennero a prendere prima un'altra ragazza.
Ricordo ansia, eccitazione, paura tutte mischiate.
Ricordo la temutissima flebo
Ricordo che arrivò il mio turno
In pantofole e camicia da notte
con la boccettina della flebo in mano
uscii dalla camera
In corridoio una moltitudine di persone lì per me
tutti schierati alle pareti
Mamma, Kiki, Papà, Gabriella, la mamma di Nóónno
e tanti altri che facevano mucchio
forse altre gestanti, forse altri infermieri
con cui, dopo 19 giorni di convivenza forzata,
si era instaurato un rapporto.
Ricordo mille occhi a guardarmi
e ricordo che non capivo nulla
che nella testa avevo solo un ronzio
Scortata da Nóónno arrivai in sala operatoria
lì ci salutammo
Un infermiere mi fece accomodare su uno sgabellino
e mi trovò un trespolo dove attaccare la bottiglia della flebo che reggevo ancora io.
Passai tanto tempo così da sola
Fuori dalla finestra il Tevere, dei palazzi
ed un cielo celeste a pois bianchi
Poi arrivò l'anestesista e mi descrisse dettagliatamente ogni passaggio della anestesia spinale
Cosa avrei sentito, cosa non avrei sentito, come avrei dovuto collaborare.
Eseguii alla lettera tutto ciò che mi fu ordinato
L'anestesia iniziò a fare  effetto
Prima avvertii  solo un formicolio alle gambe
poi piano piano non le sentii proprio più
Mi punzecchiavano con un ago per capire quanto ancora percepissi
e quando non sentii più neanche un lieve solletico iniziarono
Tante persone ruotavano attorno a me
infermieri, chirurgo, anestesista, una specializzanda
che doveva imparare il mestiere proprio su di me
Furono  bei momenti
La radio accesa trasmetteva una canzone di Shakira
Una "molletta" attaccata al medio sinistro controllava il mio battito o cos'altro non so
Ogni tanto qualche infermiere mi buttava in vena un liquido freddo, attraverso il buco della flebo
Intanto qualcunaltro mi massaggiava la pancia
Sentivo che mi toccavano l'addome,
pensavo stessero stendendo la tintura di iodio o qualcosa di simile
I massaggi erano piacevoli
Lievi pressioni profonde
Gli infermieri, nel frattempo mi tenevano compagnia.
Chiacchieravo e venivo massaggiata
Venivo massaggiata e chiacchieravo
Furono indubbiamente momenti sereni e rilassanti.
Mi chiedevo quando avrebbero smesso di massaggiarmi
per iniziare a squarciarmi la pancia
e mentre ero lì a domandarmelo
la chirurgo ecslamò:"Eccola!"
"Già???"
Istintivamente guardai il grande orologio appeso alla parete
erano le 11:15
"Aspetti che gliela facciamo vedere un attimo!"
Girai la testa a destra
Davanti a me un minuscolo mostriciattolo nudo e tutto rosso
con tanti capelli neri
Mi sembrò un piccolo diavolo
Pensai al Milan
Mi uscì una lacrima,
ma una sola.
Portarono via la Gróóvyna
e cominciarono a ricucirmi gli strati. <!--



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martedì 2 marzo 2010

Picnic sul Tappeto
Groovy, Gróóvyna e un menu da leccarsi i baffi


Antipasto: pane casereccio e philadelphia al salmone e alle erbe
Primo piatto: pane casereccio con prosciutto cotto e formaggio
Dessert: pane casereccio e marmellata di fragole
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lunedì 1 marzo 2010

Chi SAccontenta Gode

Alle 19:00 ho lessato 35 grammi di pastina
Dopo 5 minuti lho scolata mantenendo lacqua di cottura.
Ho riversato la pastina nel pentolino,
lho condita con un cucchiaino dolio
e lho coperta con un piattino per mantenerla calda.

Alle 20:30 ho buttato due formaggini Mio nel pentolino di pastina,
aggiunto un po dacqua di cottura,
mischiato il tutto con un cucchiaio
ed impiattato!

A tavola la Gróóvyna assaggia ed esclama:
"Mamma, come hai fatto così buona???"



 


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Rub, mi manchi
non sai quanto


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