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domenica 28 luglio 2013

Religione vs. Astronomia

Mamma, sai per me le stelle le tiene tutte Gesù con un filo
poi ogni tanto lascia un filo
e la stella cade..
sai? le stelle cadenti!


Io un giorno lo vorrei incontrare Gesù,
ma non le statue,
proprio quello vero!

Io quando sarò vecchissima,
più vecchissima di Nonnina (ndg mia nonna),
quando camminerò col bastone
o a braccetto con un'altra persona
-perché, sai, i vecchietti camminano così-
poi io lo vedrò!
 

La Più Tenerina (cit.)

Gróóvyna e Gróóvyola sono finalmente a letto.
Io e Nóónno sul divano ci godiamo il freschetto che dal balcone entra a ritemprarci.
I passetti della Gróóvyna rompono l'idillio.
-Amore, che ci fai in piedi?
-Mamma, ti ho riportato le ciabattine!
le avevi lasciate vicino al mio letto!
-Amore, grazie!!! Ma come hai fatto a vederle?
-Beh, c'era Viola che piangeva, allora mi sono alzata per andare da lei,
ho visto le tue ciabattine
e te le ho portate!

Poi come è arrivata se ne andata via
lasciandoci nuovamente al nostro freschetto!

Ma non è la figlia più adorabile del mondo?
 

mercoledì 17 luglio 2013

Brrrrrruuuuuuuuuuum

La Gróóvyna stasera non ha finito l'insalata di pollo.
Le ricordiamo che chi non finisce la cena
non ha diritto al gelato.
Lei non batte ciglio e invita Nóónno a seguirla
per giocare insieme.
Nóónno le fa presente che lui sta ancora mangiando
e che quando avrà finito
prenderà anche il gelato.

La Gróóvyna si allontana
e ricompare dopo qualche minuto
con due barattoli di gelato Ben&Jerry,
un cucchiaio per servirli
e due cucchiaini per sorbirli.

Faccio notare a Nóónno
quanto sia brava la Gróóvyna:
non ha questionato sul non poter mangiare il gelato,
ce lo ha servito senza che glielo avessimo chiesto
e ha anche portato il numero giusto di cucchiai.

Nóónno, mosso a compassione,
mi confida in segreto che non finirà la sua razione
e gliene lascerà un pochino.

Insceniamo quindi una pantomima:
-Alessio, su, finisci il gelato!
-Non lo voglio!
-Dai su finiscilo, non fare capricci!
-Preferisco l'insalata di pollo.

Si intromette la Gróóvyna:
-Babbo, su non fare i capricci!
Finisci il gelato!
-No!

Mi rendo conto che l'idea di mangiarselo lei
non la sfiori nemmeno,
la invito quindi ad aiutarlo a finirlo.

e lei, per tutta risposta:
"Ok, mamma, gli faccio io l'aeroplanino!"
 

lunedì 8 luglio 2013

Desideri e Progetti

Finalmente.
Finalmente si torna a vivere.
Non che fino ad oggi fossi morta, tutt'altro!
ma dapprima il riposo forzato
mentre aspettavo la Gróóvyola,
poi la nascita,
i mini problemini miei e suoi,
lo svezzamento...
finalmente abbiamo digerito il nuovo assetto;
abbiamo tutti trovato un equilibrio
nella nostra nuova vita a quattro.

E così mi ritrovo a pensare
nuovamente alla casa
in particolare alla mia *nuova* camera da letto.

Da un mese la Gróóvyola dorme con la Gróóvyna;
questa settimana riporterò in cantina la culla
-ormai inutilizzata-
che lascerà il posto ad una Expedit a 8 vani
messa in orizzontale.
Sul muro appena sopra attaccherò
la scritta acquistata mesi fa da Leroy Merlin
che non aveva ancora trovato una collocazione.
Magari una lampada
e qualche oggettino,
ma senza esagerare!

E poi devo ancora fotografare la mia non più nuova
ghirlanda arcobaleno
che ho realizzato all'uncinetto
e ho impeziosito con delle lucine tipiche natalizie.

Insomma, da domani devo rimboccarmi le maniche
e FARE!



 

giovedì 4 luglio 2013

Groovy Ritrovamenti

Oggi ho fatto un giretto su shinystat
e ho scovato due siti che parlano di me ;)

sito 1 e sito 2






 

martedì 2 luglio 2013

La Finestra sul Cortile

Cosa mi mancherà di questa casa?
Ogni tanto, spesso in realtà,
mi ritrovo a pensare cosa mi mancherà di questa casa.
Le risposte son tante e ovvie:
l'ubicazione,
l'affaccio sul laghetto che mi regala la camera da letto.
La cupola che mi fa compagnia
quando ceno in balcone del salone.
I grandi spazi, che ora definisco "inutili e sprecati"
ma che, sono certa, rimpiangerò.
Di solito queste son le cose che mi vengono in mente.

Ma oggi mi è balenata un'altra risposta!
c'è un momento,
veramente un momento nell'economia di una giornata intera,
saranno cinque, massimo dieci minuti;
un brevissimo intervallo di tempo interminabile che ritaglio per me.
Di solito tra le 18:45 e le 19:15
quando la tavola è già apparecchiata,
la cena è ormai pronta
e attende solo di essere consumata alle 19:30;
quando Nóónno, ormai rincasato,
può dedicarsi un po' a Gróóvyna e Gróóviola.
Io mi ritrovo senza nulla da fare,
mi affaccio al balcone di cucina
che mi regala un silenzio surreale
punteggiato qui e lì dai versi di gabbiani e cornacchie
e osservo.
Il balcone di cucina affaccia sul cortile interno.
Davanti ai miei occhi tanti balconi
quasi tutti vuoti:
evidentemente l'unica curiosa sono io.
Osservo e mi perdo nei miei pensieri,
nelle mie fantasticherie.
I singori che hanno quella splendida terrazza
devo essere partiti per la villeggiatura.
Chissà se il loro figlio ha la stessa età della Gróóvyna
e a settembre inizierà le elementari
magari andranno in classe insieme
saremo invitati alle feste
e potrò vedere dall'interno la loro splendida casa
e i loro splendidi terrazzi
realizzati sfruttando i tetti dei negozi sottostanti.
La signora del primo piano,
con i suoi capelli bianchi lunghi e la sua tunica elegante,
credo che viva da sola da tanto tempo;
è così serena e un po' sopra le righe.
Il suo balconcino è una piccola giungla lussureggiante;
piante lasciate libere di crescere
di intrecciarsi tra loro e arrampicarsi
sui cancelletti bianchi arrugginiti
o di ricadere in ciuffi scomposti dal parapetto bianco.
Il piccolo innaffiatoio giallo scolorito
sempre appeso ad una grata
insieme ad un vecchio paio di scarpe da tennis.
Una vecchia panchina di ferro bianca
identica alle inferriate sia per stile che per stato.
Il tempo in quel balcone sembra essersi fermato.
Alzo lo sguardo.
Al piano di sopra un appartamento del tutto identico
è stato trasformato in studio dentistico.
Fa uno strano effetto il passaggio da un balcone decadente
ad un ambiente completamente asettico e verdino.
La poltrona dei pazienti
è posizionata proprio davanti alla porta finestra
sempre aperta in estate.
Quante bocche ho visto passare di lì.
Tutta gente serena!
il dentista deve essere bravo.
Chissà se la ragazza al piano di sopra è una sua cliente?
Vive in una casina piccola
e completamente ristrutturata
che mi è da sempre piaciuta.
Una zona giorno accogliente
una cucina ricavata in un piccolo angolo
e divisa dal resto grazie ad un muretto.
Lei si aggira per casa da sola;
cucina, spalle alla finestra;
è sempre vestita di lilla:
canottiera a righe e gonna corta,
o forse è un vestitino.
Vive con un gatto tigrato
quasi sempre appollaiato sul davanzale.
E ama la cultura orientale.
Il balcone, un po' troppo spoglio per i miei gusti,
accoglie due tre pezzi d'arredamento,
probabilmente il bottino di un viaggio in Giappone.
Non la vedo mai seduta sul divano
è sempre una scheggia impazzita
tra cucinino e un mobile, forse una dispensa.
Probabilmente è metodica come me:
quando io mi affaccio lei cucina.
Magari non è neanche sola,
magari aspetta un compagno,
anzi, il marito.
Quella mi sembra una casa costruita a tavolino prima del matrimonio.
E magari in Giappone ci sono andati in viaggio di nozze.
Un giorno dovrò affacciarmi in un orario diverso
per scoprire se ho indovinato.
Gli appartamenti ai piani alti sono tutti uffici.
D'estate non attirano la mia attenzione,
hanno dei vetri speciali che impediscono di vedere all'interno.
Invece in inverno l'occhio viene attirato lì in alto
a causa delle orrende luci al neon
che illuminano a giorno
un grande ambiente algido
tappezzato di faldoni blu, rossi e verdi.

Anche oggi pomeriggio ero lì in balcone,
con gli avambracci poggiati al parapetto,
intenta a sbirciare nelle case altrui.

La signora anziana nella sua tunica,
l'abile dentista e i suoi clienti,
la ragazza in lilla,
gli impiegati laboriosi
e per la prima volta ho notato un altra presenza,
probabilmente un single di ritorno;
un uomo biondo e abbronzato,
una sorta di Ken di Barbie,
ma sulla cinquantina abbondante.
Di quegli uomini che si credono belli
e che abbordano pateticamente le ventenni nei locali.
Visibilmente impacciato cercava di prendere due calzini bianchi
da uno stendino grande poco più di un sussidiario aperto
-ma esistono ancora i sussidiari?-
Quante volte è uscito in balcone
per lasciare un calzino e prenderne un altro...
non riusciva a ricreare una coppia.
Eppure non ci saranno stati più di 3 paia di calzini
tutti bianchi.
Evidentementente è per lui una pratica nuova di zecca.
Vediamo se col tempo migliorerà
e se si comprerà uno stendino abbastanza grande
da accogliere non solo calzini, mutande e magliette bianche.

Ecco, quando lascerò questa casa
mi mancheranno anche loro
i miei amici ignari.
Ignari o forse no.
Forse io per loro sono la ragazza solitaria
con la maglietta verde oliva
che per cinque dieci minuti
tra le 18:45 e le 19:15
si affaccia al balcone.











 

lunedì 1 luglio 2013

Ipsa Dixit

La Gróóvyna non si smentisce mai!

aneddoto1

-Alice, sabato ricominciano le puntate de "Il piccolo principe"!!!
-Sabato? è perché sabato? Ormai la scuola è finita! Sabato ormai non esiste!

(Ha una sua logica)

aneddoto2

Corre da me come se avesse fatto la scoperta del secolo!
-Mamma, ora ho capito!!!
-Capito cosa?
-Capito perché non troviamo mai ossa di dinosauro!
Perché le hanno già trovate tutte!