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mercoledì 21 luglio 2010

Ritorno alle Origini - Morgan

Metto per un attimo da parte la casa, i fiori, gli aneddoti della Gróóvyna
per rituffarmi nell'anima primordiale di questo spazio:
la musica, Morgan, i concerti (nel parco)

Ieri serata splendida:
illuminati dalla luna, dall'orsa maggiore
e dal divino che ci ha permesso di arrivare sani e salvi a destinazione,
malgrado fossi alla guida,
il DottorKiki ed io abbiamo assistito ad uno dei più bei concerti di Morgan,
accompagnato dall'Ensemble Symphony Orchestra di Massa Carrara,
diretta dal delizioso Carlo Carcano
-Sono ormai lontani i tempi di Monica che al computer riproduce l'orchestra sinfonica-

Tutto strepitoso,
effettivamente lontano anni luce dalle fredde sperimentazioni elettroniche con Megahertz
(per il quale nutro una profonda adorazione)
Tutto molto tondo e completo,
tuttavia 25 maestri d'orchestra, a mio avviso, non hanno solo esaltato ogni singolo brano,
ma anche messo un po' in ombra il nostro animale da palcoscenico.

Credo che la dimensione in cui Morgan risulti al meglio
sia quando si esibisce accompagnato esclusivamente dal suo piano.
Quando può prendersi i suoi tempi
senza dover seguire la rigida scaletta e le pause -poche- di un'orchestra!
quando l'improvvisazione ha la meglio su tutto
e il nostro si ritrova a sbrodolare note appassionate
inizialmente ispirato dalla più banale delle suonerie telefoniche.

Infine, spostando l'attenzione dal palco alla platea,
non ho potuto non notare come negli anni il pubblico di Morgan sia drasticamente cambiato.
All'inizio, appena subito dopo lo scioglimento, durante la tournee di "Canzoni dell'appartamento",
il pubblico era visibilmente 'Bluvertigo'.
Tutti fatti con la stampino, bianchi cadaverici, vestiti di nero,
occhi bistrati di nero e labbra rosse -uomini e donne indistintamente-
e io con le mie gonne fantasia, e il mio aspetto in technicolor venivo additata come l'eccezione.
Man mano che Morgan ha 'preso le distanze' dai Bluvertigo
per buttarsii su DeAndré, Bindi, Endrigo e  simili,
il pubblico si è diviso in due:
da una parte si è dimezzato lo zoccolo duro dei fan dei Bluvertigo,
dall'altra si è visto l'ingresso della "gente comune",
gente che cantava a squarciagola le canzoni dei vecchi cantautori,
ma che non conosceva niente di Morgan
(tantomeno dei Bluvertigo) se non la parola 'altrove' dell'omonima canzone!
Ieri, per la prima volta, la svolta totale.
Di fan dei Bluvertigo ne ho adocchiata una. Lo zoccolo duro è quasi del tutto inesistente e comunque si mimetizza prefettamente tra la folla.
Il resto del pubblico è di sesso femminile, per lo più avanti negli anni e vagamente dimesso.
è il pubblico del Morgan di Xfactor.
Se non sono donne avanti con gli anni, sono ragazzine che scimiottano le fan in delirio per i Beatles (o i Tokio Hotel)
e, tra un urlo, una lacrima e un gridolino, sventolano improbabili cartoncini colorati con su scritto W Morgan.
Insomma, a mio avviso è tutto un po' scaduto.

L'ultimo plauso va alla postura dei maestri d'orchestra, seduti dritti sulle sedie dall'inizio alla fine.
Ho sofferto io per i loro lombi!

Ringrazio il Dottor KIKI per avermi fatto anche stavolta da accompagnatore,
malgrado la benda da pirata!

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Aggiornamento:

Qui il concerto più bello cui ho assistito.
Ieri ho un po' sentito la mancanza di queste emozioni,
ma forse è solo perchè l'orchestra ha catalizzato parecchio la mia attenzione,
facendomi distogliere da lui.

"Ci sediamo.
I posti non sono per niente male.
Le luci si spengono
Morgan fa il suo ingresso insieme alla Sagome
e lo spettacolo ha inizio.

Non ho parole per descrivere quanto sia stato bello.
Morgan è sempre coinvolgente, anche se la platea non è delle più reattive.
Vederlo muoversi sul palco è un sogno.
Ama gli strumenti che suona, duetta con loro, trasmette gioia di vivere.
I miei occhi non si staccano da lui che, come un saltimbanco, si destreggia tra tastiere, basso, diamonica e altri oggetti strani che producono dubbie sonorità.
Distolgo lo sguardo da lui solo quando Megahertz si mette al
Theremin.
è una grande magia."


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